FATTORE E DECISIVO PER CREDITO E FINANZA AGEVOLATA DELLE PMI

L’indirizzo di politica industriale UE verso strategie di sviluppo sostenibile delle imprese, sta trovando ormai una forte e concreta volontà attuativa nella nuove modalità di reperimento di risorse finanziarie regionali e nazionali pubbliche e nelle nuove regole di merito creditizio ESG che stanno evolvendo il rapporto per l’affidamento delle Imprese.

I criteri di valutazione dei progetti di investimenti aziendali convergono verso logiche comuni sia per domande di finanza agevolata ( credito di imposta 5.0; “Avviso Efficienza Energetica – 2024 Regione Umbria , ) sia per la finanziabilità di mutui e prestiti a m/l termine .

Dall’ottica della finanzia agevolata il credito di imposta 5.0 e l’avviso Efficienza Energetica 2024 Regione Umbria premiano i progetti di investimento che attestano la riduzione dei consumi energetici del ciclo produttivo o dello stabilimento produttivo.

Dal lato del ricorso al credito bancario l’indicatore di riduzione del consumo energetico è uno degli obiettivi dei piani di azione che l’azienda deve dimostrare di poter conseguire nell’ambito di una pianificazione strategica di business sostenibile rispetto al fattore E di rischio ambientale.

In questo momento e nell’immediato futuro, le politiche del credito bancario a parità di condizioni di buona solvibilità e redditività di una azienda , tendono a privilegiare progetti di sviluppo del business che possano mitigare il rischio di emissioni climalteranti ,di garantire soluzioni per una continuità operativa su uno scenario di rischi fisici climatici aggravato.

La regolamentazione bancaria europea dell’EBA sta indirizzando irreversibilmente i modelli di valutazione su concessione del credito alle controparti , proprio sul fattore di rischio E che diventa elemento determinante per il reperimento del fabbisogno finanziario dei piani di investimenti futuri delle PMI e costituisce oggetto di informativa necessaria per un giudizio positivo negli scoring ESG bancari.

Ne segue una evoluzione delle modalità di presentazione dei progetti di ammodernamento , efficientamento e sviluppo dell’impresa da parte ella direzione finanziaria alla banca ,soprattutto in settori di business più esposti al rischi di mitigazione ed adattamento climatico :

  • Agricoltura , silvicoltura e pesca
  • Estrazione di minerali metalliferi
  • Fabbricazione di carte prodotti di carta
  • Industria chimica farmaceutica e prodotti derivati
  • Industria delle pelle, cuoio, e calzature
  • Industria tessile
  • Produzione acciaio , alluminio, cemento e plastica
  • Produzione di gas e distribuzione di combustibili gassosi
  • Produzione e distribuzione di energia elettrica da fonti non rinnovabili
  • Fornitura di acqua, reti fognarie e attività gestione dei rifiuti
  • Costruzioni
  • Commercio e riparazioni di autoveicoli
  • Trasporto stradale, ferroviario e marittimo

Se il piano di transizione energetica è requisito fondamentale per l’accesso alla finanza agevolata, per l’ all’affidamento bancario, l’impresa deve INTEGRARLO anche CON UNA INFORMATIVA anche sui fattori Social e Governance che sono parte integrante di tutti i modelli di scoring ESG bancari.

Per supportare le PMI nella produzione delle informazioni di sostenibilità, il Tavolo per la Finanza Sostenibile promosso dal MEF ha sviluppato un Documento “DIALOGO DI SOSTENIBILITA’ TRA PMI E BANCHE https://www.dt.mef.gov.it/export/sites/sitodt/modules/dipartimento/consultazioni_pubbliche/Dialogo-di-sostenibilita-tra-PMI-e-Banche.pdf
Che propone un modello di riferimento standard e proporzionato alle dimensioni PMI per comprendere e gestire e rendere pubblici i temi ambientali, sociali e di governance delle politiche ESG

Le informazioni ESG finanziariamente rilevanti per gli stakeholder finanziari :

  • possono essere semplicemente incluse nella relazione sulla gestione del bilancio ordinario 2024
  • possono aiutare a rispondere in maniera corretta ai questionari inviati dagli Istituti Creditizi (o da grandi committenti alla piccola impresa) per le loro valutazioni sulle politiche ESG della controparte
  • possono diventare parte integrante di business plan con una quantificazione complessiva degli investimenti e dei risultati economici attesi per una dimostrazione della sostenibilità e fattibilità finanziaria del piano di transizione ESG
  • possono rappresentare il primo approccio dell’impresa ad un bilancio di sostenibilità semplificato secondo la linea guida V_SME_EFRAG che si propone la massima diffusione degli indicatori ESG anche nelle PMI secondo i principi regolamentativi della direttiva CSRD che dettano le metriche di redazione dei bilanci di sostenibilità per le grandi imprese.

ESG RATING Corporate Finance Network
Dr.Andrea Pieracci